Per l’Inail la responsabilità civile e penale dei datori di lavoro in caso di infezione da Covid-19 in azienda non è configurabile. Un’interpretazione che tutela anche i dirigenti.
In questa fase di emergenza si sta discutendo molto del tema legato alla responsabilità civile e penale per le infezioni Covid-19.
Riteniamo importante, in questo scenario, tenervi aggiornati in merito alle novità in questo ambito. Il 15 maggio scorso è stato pubblicato da Inail un comunicato relativo alla responsabilità civile e penale del datore di lavoro per le infezioni da Covid-19 dei lavoratori per motivi professionali.
L’Inail ha precisato che:
- Dal riconoscimento come infortunio sul lavoro non discende automaticamente l’accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro.
- I presupposti per l’erogazione di un indennizzo Inail per la tutela relativa agli infortuni sul lavoro sono diversi da quelli per il riconoscimento della responsabilità civile e penale del datore di lavoro che non abbia rispettato le norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
- Le responsabilità del datore di lavoro devono essere rigorosamente accertate, attraverso la prova del dolo o della colpa del datore di lavoro, con criteri totalmente diversi da quelli previsti per il riconoscimento del diritto alle prestazioni assicurative Inail.
- Il riconoscimento dell’infortunio da parte dell’Istituto non assume alcun rilievo per sostenere l’accusa in sede penale (in tale ambito vige il principio di presunzione di innocenza nonché dell’onere della prova a carico del pubblico ministero) o in sede civile (in tale caso è sempre necessario l’accertamento della colpa di quest’ultimo per aver causato l’evento dannoso).
- La molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare sui luoghi di lavoro, oggetto di continuo aggiornamento da parte delle autorità in relazione all’andamento epidemiologico, rendono estremamente difficile la configurabilità della responsabilità civile e penale dei datori di lavoro.
Potete leggere la nota Inail al seguente link.
Quanto sopra risulta un atto interpretativo particolarmente rilevante anche in riferimento al dibattito in corso sui profili di eventuale responsabilità civile e penale dei dirigenti preposti all’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, in caso di infezioni da Covid-19 dei lavoratori per motivi professionali.
Ci teniamo a segnalarvi, inoltre, che nel documento presentato al Governo da CIDA, tra le molteplici proposte inserite, su sollecito di Federmanager, è stata evidenziata la necessità di escludere ogni responsabilità diretta in capo al dirigente preposto all’adozione del piano aziendale di gestione dei rischi sanitari in caso di avvenuto contagio epidemiologico contratto sul posto di lavoro da parte dei dipendenti.